Gli scavi di Ercolano sono più piccoli degli scavi di Pompei. La città stessa era più modesta. Si ipotizza circa 4mila abitanti. Ma per bellezza e splendore non ha di simili. Le case son ben tenute. Usate soprattutto come luogo di villeggiatura. Fu scoperta nel 1709 quando un contadino nello scavare un pozzo trovò dei frammenti di marmo. Gli scavi continuarono per volontà dei Borbone di Napoli, ma vennero avviati definitivamente solo nel 1927, sotto la guida del soprintendente Amedeo Maiuri. Per buona parte la città antica è ancora seppellita, quello che possiamo ammirare è solo un assaggio del suo splendore.
Anche questi scavi, come quelli di Pompei, sono articolati in percorsi. Se si dispone di poco tempo meglio non tralasciare gli edifici più rinomati.
Dal varco di accesso agli scavi si attraversa un moderno tunnel e si accede all’antica spiaggia. Qui durante gli scavi del 1980 furono ritrovati scheletri umani nelle tipiche ambientazioni costruite nei muri di sostegno e chiamate fornici. Se prima di allora si credeva che gli abitanti di Ercolano in qualche modo fossero riusciti a mettersi in salvo dalla furia distruttrice del Vesuvio, il ritrovamento di quasi 300 scheletri in questi depositi ridisegnò la tesi. Ad ucciderli in massa fu l’arrivo di una nube ardente.
Dalla spiaggia, salendo una scalinata in legno, si accede ad una terrazza e da lì si può procedere verso l’edificio delle Terme Suburbane.
La città era divisa in isolati rettangolari, ognuno delimitato da strade lastricate.
Sul Decumano inferiore troviamo la Casa del Gran portale, detta così per via del “portale a semicolonne, piattabanda e cornicione in mattoni”. La Casa del Tramezzo di Legno, per via del ritrovamento di una porta scorrevole in legno carbonizzato. La Casa dell’Erma di Bronzo, di piccole dimensioni e pavimento in cocciopesto. Qui è esposta una copia dell’erma in bronzo del padrone della casa.
Continuando sul Decumano inferiore s’incontrano le Terme Centrali con le tipiche stanze in successione: frigidarium, tepidarium e calidarium. Le terme avevano sezioni separate per gli uomini e per le donne.
Nella parte settentrionale degli scavi nuovi è stata rinvenuta una delle più belle ville di Ercolano, la Villa dei Papiri, con una biblioteca di circa 1800 papiri oltre ad una ricca collezione di bronzi. L’edificio è lungo più di 250mt e disposto su tre livelli. I papiri sono oggi conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, in parte carbonizzati ma alcuni frammenti sono stati letti e tradotti, grazie all’ausilio di una particolare tecnica a raggi x.
Si tratta della biblioteca del letterato Pisone, studioso e filosofo, che conservò migliaia di scritti. Gli scavi della villa proseguono a tutt’oggi e molto resta ancora da scoprire. Ai varchi d’ingresso degli scavi si acquista un unico biglietto valido anche per la Villa dei Papiri, ma chi volesse visitarla può farlo solo previa prenotazione.
Info
Biglietto valido 1 giorno: 11€ intero, ridotto 5,50€
Biglietto valido 3 giorni e con accesso a Pompei, Ercolano, Oplonti, Stabia, Boscoreale: 20€ intero, 10€ ridotto
Orario di apertura del sito: 8.30-17.00 da novembre a marzo, 8.30-19.30 da aprile ad ottobre
Chiusura: 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre